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Il 27 gennaio 2016 i media hanno dato la notizia delle quattro condanne ad un anno e 8 mesi per falso ed abuso di ufficio con cui si è concluso il processo per la realizzazione di un enorme parcheggio interrato con 252 box che avrebbe dovuto prendere il posto di un agrumeto tipico al centro di Sorrento in vico III Rota.

A stabilirlo è stata una Sentenza del Tribunale di Torre Annunziata presieduto dal giudice Maria Rosaria Aufieri.  

L’indagine sul fenomeno che ha preso il nome di “boxlandia” prese avvio dagli esposti presentati al Commissariato di Sorrento da parte delle Opposizioni e dalle Associazioni ambientaliste.

Sono stati fermati per il momento i cementieri ed è stata così accolta la tesi accusatoria sostenuta dal pubblico ministero e dalle associazioni ambientaliste VAS onlus e WWF, costituitesi parti civili.

Grande soddisfazione è stata espressa dall’avvocato Johnny Pollio, che rappresentava l’associazione VAS nel giudizio e dallo stesso Presidente dell’associazione, il senatore Guido Pollice, che invita i cittadini nel mantenere alto il livello di attenzione per la salvaguardia e tutela ambientale della Penisola Sorrentina.

Il 14 febbraio di quest’anno i media hanno dato notizia che, secondo gli imputati, le condanne vanno annullate e tramutate in assoluzioni.

La tesi è simile a quella già portata avanti in dibattimento.

Il progetto, a differenza di come ha sancito il Tribunale oplontino, rispetterebbe il Put della penisola sorrentina.

E poi, si tratta di un dettaglio, il processo di primo grado si è anche “giocato” con ampio risalto mediatico e con parti civili ostinate, come WWF e VAS, che hanno avuto un ruolo decisivo.

È più o meno questa la linea di ragionamento che ha portato nei giorni scorsi Adriano Bellacosa, Giuseppe Langellotto, Dario Perasole e Lucio Grande a fare ricorso per il processo Boxlandia.

I quattro attendono che sia fissato il giudizio di secondo grado dinanzi ai giudici della Corte d’Appello di Napoli.

Si prospetta battaglia: gli ambientalisti, attraverso gli avvocati Giovanbattista Pane e Giovanni Pollio, si stanno preparando a costituirsi nuovamente parte civile.

Di recente, proprio sul futuro del giardino di vico III Rota, è stata bocciata la proposta di istituire il parco Giò Antonetti, da dedicare al compianto coordinatore dell’Italia dei Valori della penisola sorrentina che presentò numerose denunce all’autorità giudiziaria.

Il Comune di Sorrento, nonostante una petizione popolare forte di 3mila firme, sancì lo stop al progetto anche per una questione economica.

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