La direttrice del carcere di Lecce si prende i meriti del nostro progetto PET THERAPY

Stefano Zuppello, Presidente VAS e Maria Teresa Corsi, responsabile circolo VAS Lecce, hanno scritto una lettera alla dott.ssa Mariateresa Susca, direttrice della casa circondariale di Lecce, a proposito del progetto VAS “Pet Therapy” che è stato messo in atto dal carcere senza alcun riferimento all’operato dell’associazione.

Di seguito la lettera congiunta inviata in data 27 ottobre:

lettera carcere lecce

Ripercorriamo insieme la vicenda del detenuto e del suo cane:

Nel luglio 2022, un uomo di 52 anni senza fissa dimora viene messo in carcere per scontare una pena di 8 anni, al momento del suo arresto è un uomo solo, privo di conoscenti o familiari ma, con un amico fedele: un cane pastore di nome Zair. 

Al momento dell’arresto Zair viene affidato alle cure di Maria Teresa Corsi, referente circolo VAS Lecce, che ben presto riconosce la sofferenza dell’animale a causa del distacco dal suo padrone.

Così, nel luglio 2022, la nostra referente e il Presidente VAS, scrivono una lettera alla direzione della Casa Circondariale di Lecce affinchè il detenuto e il suo amico a quattro zampe possano riabbracciarsi, mettendo così fine alla loro sofferenza.

La richiesta è molto semplice e per qualcuno è stata considerata “rivoluzionaria”:

«Da anni stiamo portando avanti un progetto di Pet Therapy che prevede la visita degli animali da compagnia ai loro padroni detenuti.

Ci sembra un progetto meritevole di attenzione che sicuramente aiuterebbe le persone a sopportare meglio una condizione certo non fortunata e farebbe felice l’animale improvvisamente privato della compagnia del proprio padrone.

 

Ci auguriamo che la sua sensibilità possa tramutarsi anche in una valutazione positiva di questo progetto, magari con la firma di un protocollo d’intesa».

Dopo un primo riscontro positivo, la direttrice del carcere non ha più risposto alle richieste di VAS per un incontro destinato a definire meglio la proposta presentata.

Nel frattempo, è trascorso un anno senza ricevere alcun riscontro da parte della direzione della casa circondariale di Lecce, fino a pochi giorni fa, quando a mezzo stampa la direttrice ha annunciato l’incontro tra il detenuto e il cane Zair.

Ben lievi dell’evoluzione dei fatti per il detenuto e il suo amico a quattro zampe, ma profondamente delusi per il comportamento della direttrice che, nelle sue dichiarazioni ai media, non ha citato l’operato della nostra associazione e il nostro progetto Pet Therapy presentatole lo scorso anno.

Pertanto, non rimane che attendere la risposta della direttrice alla lettera congiunta inviata dal Presidente VAS e dalla referente del circolo VAS Lecce.

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