Riportiamo l’articolo a cura del dott. Giorgio Diaferia, consigliere nazionale VAS e responsabile VAS Torino, pubblicato su Ecograffi, in cui affronta la pericolosità dell’amianto già al centro della nostra campagna BASTAMIANTO.

Questa volta è un nome importante del giornalismo televisivo, che fa le spese con questo Tumore che sta continuando a mietere vittime nel nostro Paese ed in tutto il mondo. Un Tumore subdolo perchè presenta una lunga latenza( anche 30 anni) ma che ancora ad oggi è molto difficile da scongiurare Dovuto all’esposizione attiva e passiva all’Amianto.

L’amianto (o asbesto) è un materiale fibroso, costituito da fibre minerali naturali appartenenti ai silicati e alle serie mineralogiche del serpentino (crisotilo o amianto bianco) e degli anfiboli (crocidolite o amianto blu). Le fibre minerali comprendono sia materiali fibrosi naturali, come l’amianto; sia fibre artificiali, tra le quali la lana di vetro, la lana di roccia, ed altri materiali affini.

L’amianto ha trovato un vasto impiego particolarmente come isolante o coibente e, secondariamente, come materiale di rinforzo e supporto per altri manufatti sintetici (mezzi di protezione e tute resistenti al calore). Attualmente l’impiego è proibito per legge, tuttavia la liberazione di fibre
di amianto da elementi strutturali preesistenti, all’interno degli edifici può avvenire per lento deterioramento di materiali che lo contengono oppure per danneggiamento diretto degli stessi da parte degli occupanti o per interventi di manutenzione.

L’amianto di solito si ritrova in forma compatta, inglobato in una matrice cementizia (cementoamianto in copertura, canne fumarie ecc.) o in altre matrici (pavimenti in linoleum, pareti, pannelli ecc.), ma e possibile trovarlo anche in forma friabile, più pericolosa, nel caso di utilizzo come insonorizzante o isolante sui controsoffitti e/o sulle pareti. La liberazione di fibre di amianto all’interno degli edifici, dove è presente, può avvenire per lento deterioramento dei materiali costitutivi (isolanti o coibenti), per danneggiamento diretto degli stessi da parte degli occupanti o per interventi di manutenzione inappropriata.(Fonte Ministero della Salute)

Franco Di Mare, un noto inviato di guerra e giornalista, aveva rivelato di avere il mesotelioma, un cancro spesso associato all’esposizione all’amianto. In un’intervista commovente al Corriere della Sera, Di Mare aveva raccontato la sua battaglia con la malattia, la diagnosi inaspettata e l’impatto sulla sua vita.

Il Mesotelioma Pleurico 

Il mesotelioma è un tumore che nasce dalle cellule del mesotelio. Così si chiamano le membrane che rivestono, come una sottile pellicola, gli organi interni. A seconda dell’area che ricopre, il mesotelio assume nomi diversi: si chiama pleura nel torace, peritoneo nell’addome, pericardio nello spazio attorno al cuore e tunica vaginale nella zona attorno ai testicoli.

Oltre al mesotelioma maligno, dal mesotelio possono svilupparsi anche tumori benigni (tumori adenomatoidi, mesotelioma cistico benigno ecc.) che in genere vengono rimossi chirurgicamente e non richiedono ulteriori trattamenti.

Durante la sua carriera, Di Mare ha lavorato come inviato del Tg1 in zone di conflitto come i Balcani. L’esposizione all’amianto durante le sue missioni ha portato, decenni dopo, alla diagnosi di mesotelioma. “Il periodo di incubazione può durare anche 30 anni,” ha commentato Di Mare, sottolineando la natura subdola della malattia.

Di Mare ha mantenuto un atteggiamento positivo e combattivo. Affiancato dalla sua compagna Giulia,. Ha pubblicato un libro, “Le parole per dirlo“, come testimonianza personale e “piccolo dizionario esistenziale“.

La storia di Di Mare evidenzia la vulnerabilità umana di fronte alle malattie gravi, ma anche la forza e la resilienza dello spirito umano. La sua decisione di parlare apertamente della sua esperienza è servita come monito sui rischi dell’esposizione all’amianto e come invito a una maggiore consapevolezza e protezione per i lavoratori a rischio, come i corrispondenti di guerra.

(Fonte Scienza in Rete)


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