“Dal 1995 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 17 giugno la Giornata mondiale per la lotta alla desertificazione e alla siccità. Sono quasi 30 anni che l’ONU ha chiesto a tutti i governi di mitigare gli effetti della siccità attraverso attività di cooperazione internazionale e accordi di partenariato nei paesi più colpiti. Quindi di produrre fatti per avere una gestione sostenibile delle risorse del territorio e dell’acqua. 

Il tema della giornata di quest’anno è “Her Land. Her rights”, un tema che punta l’attenzione sui diritti delle donne alla terra. Bisogna focalizzarsi sui diritti del genere femminile come elemento fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi globali legati all’uguaglianza di genere e della neutralità del degrado del suolo entro il 2030. Nonostante le donne sono quasi la metà dei lavoratori agricoli nel mondo, solo un quinto di donne è proprietaria terriera.

Nel corso degli anni le donne hanno avuto meno possibilità di accesso per la gestione della proprietà terriera rispetto agli uomini, e questo le ha rese più soggette a migrazioni, fame, povertà e alla violenza di genere. Sono tre gli obiettivi specifici dell’edizione 2023 della Giornata mondiale alla lotta alla desertificazione e alla siccità: 

  • Accrescere la consapevolezza sull’impatto che desertificazione e degradazione del suolo hanno sulle donne rispetto agli uomini;
  • Evidenziare il contributo delle donne nella gestione sostenibile del territorio;
  • Spingere a un supporto a livello globale per promuovere il diritto di accesso alla terra per le donne e le ragazze nel mondo.

Secondo l’Oms 55 milioni di persone ogni anno sono esposte a siccità e desertificazione, e le previsioni sono che questo numero che destinato a crescere velocemente se si stima che nel 2050 questi fenomeni potrebbero colpire oltre i tre quarti della popolazione mondiale. 

La perdita di terra produttiva causata dall’azione umana e dal cambiamento climatico stanno determinando la desertificazione. L’agricoltura intensiva, gli allevamenti intensivi, il disboscamento di intere aree fanno aumentare il riscaldamento globale. 

In Italia, l’Ispra ci dice che circa il 28% del territorio nazionale è a rischio desertificazione. Un rischio che riguarda già tante Regioni in cui i terreni si stanno trasformando in “deserto”.

Ancora una volta una domanda viene spontanea: dal 1995 ad oggi quali sono stati gli atti prodotti dai vari governi per affrontare davvero la crisi climatica? Se ancora oggi parliamo di emergenza per ogni catastrofe naturale che avviene. Se in tutti gli incontri dei governi del mondo non si mai riusciti a determinare qualcosa di concreto per abbassare il riscaldamento globale. Se quando si parla di immigrazione non ci si rende conto che questo fenomeno sarà sempre più accentuato dalla mancanza d’acqua.

Davvero non c’è più tempo, Verdi Ambiente e Società con le sue campagne come Mangiasano, con iniziative come quella che si svolge a Perugia in cui si parla dell’esperienza di coltivazione naturale fatta a Sekem in Egitto, con le iniziative in collaborazioni con Ecofuturo, ARI, Firab per “rendere di nuovo fertile la terra” vuole fare la sua parte”.

Stefano Zuppello
Presidente VAS

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