Il governo spagnolo ha approvato un piano da 2,2 miliardi di euro per aiutare gli agricoltori e i consumatori a far fronte a una siccità duratura che è stata esacerbata dall’aprile più caldo e secco mai registrato.

Il piano è arrivato il giorno dopo che il governo di coalizione guidato dai socialisti ha annunciato una legislazione che significherà che i lavoratori all’aperto come raccoglitori di rifiuti, spazzini e muratori non dovranno lavorare quando l’ufficio meteorologico spagnolo emetterà avvisi di alta temperatura. La mossa segue la morte di uno spazzino e di un fattorino di volantini durante l’ondata di caldo dello scorso luglio nella regione di Madrid.

La ministra dell’Ambiente spagnolo, Teresa Ribera, ha dichiarato che il suo dipartimento spenderà 1,4 miliardi di euro per la costruzione di nuove infrastrutture come gli impianti di desalinizzazione; sul raddoppio della percentuale di acqua riutilizzata nelle aree urbane dal 10% al 20% entro il 2027; e sul sovvenzionare coloro le cui forniture di acqua per l’irrigazione sarebbero ridotte.

Ribera ha poi spiegato che « La Spagna è un paese abituato a periodi di siccità ma non c’è dubbio che, come conseguenza del cambiamento climatico che stiamo vivendo, stiamo assistendo a eventi e fenomeni molto più frequenti e intensi. Dobbiamo prepararci sfruttando tutta la capacità tecnica che la Spagna ha accumulato e sviluppato nel corso di molti anni. Bisogna affrontare episodi come quello attuale, e questo richiede pianificazione, misure strutturali e anche, ovviamente, piani di aiuto a breve termine e immediati».

All’interno del decreto, poi, 784 milioni sono stati invece destinatati a misure urgenti a sostegno del settore agricolo.  

Il ministro dell’Agricoltura, Luis Planas, ha affermato che la maggior parte dei 784 milioni di euro promessi dal suo ministero andranno in aiuto diretto agli allevatori di bestiame e cereali, che riceveranno anche agevolazioni fiscali. «L’obiettivo principale è garantire la continuità produttiva del nostro settore primario – dei nostri agricoltori e allevatori – in modo che possano produrre cibo, che è un elemento fondamentale quando si tratta di provvedere ai nostri cittadini, ma che è anche molto importante quando si tratta di prezzi alimentari».

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