Una riflessione di Ettore Torreggiani della FIOM sulla mobilitazione di ieri di CGIL E UIL

Per sapere davvero se CGIL e UIL hanno riempito le piazza e svuotato le aziende, dovremo attendere l’ultima delle 5 giornate in cui è articolato questo Sciopero Generale (17 novembre il Centro, 20 la Sicilia, 24 il Nord, 27 la Sardegna, 1 dicembre il Sud).

Quello che si può dire con certezza è che quando si dice che lo sciopero è stato indetto quando nessuno pensava ancora alla Finanziaria, la premier mente sapendo di mentire.

Le iniziative sindacali, di tutte le categorie, sono iniziate dopo l’approvazione del DEF a fine aprile, dove si costruisce struttura e indirizzo economico della Legge di Bilancio.

Attacco al welfare, nessun investimento su crescita e transizione ecologica, pensioni ancora fuori dai radar, condoni, smantellamento delle pur timide iniziative contro il climate change, i titoli per i volantini c’erano già tutti.

Ieri nelle piazza una bella giornata e si sono rivisti anche gli studenti. Gli scioperi successivi ci sapranno dire quale risposta ha avuto la chiamata del sindacato e sopratutto come proseguire per ottenere un VERO tavolo di confronto tra governo e parti sociali in una situazione nazionale e internazionale che si fa sempre più difficile e drammatica.

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