Nonostante il consenso internazionale sull’importanza della biodiversità e i numerosi appelli per frenarne l’erosione, nessun singolo obiettivo del Piano strategico per la biodiversità di Aichi e della relativa Convenzione sulla […]
DI RUCHI SHROFF, IL MANIFESTO 2 GIUGNO 2022
Nonostante il consenso internazionale sull’importanza della biodiversità e i numerosi appelli per frenarne l’erosione, nessun singolo obiettivo del Piano strategico per la biodiversità di Aichi e della relativa Convenzione sulla Diversità Biologica è stato raggiunto.
Al contrario, la perdita di biodiversità è addirittura aumentata, poiché non è stata intrapresa alcuna azione per frenare l’uso di pesticidi, combustibili fossili, plastica e la deforestazione. La minaccia principale rimane il sistema alimentare globalizzato e industrializzato basato sull’uso di prodotti chimici, sull’espansione delle monocolture e sull’estrattivismo. Il sistema agricolo industriale contribuisce all’estinzione delle specie su larga scala, aumentando la precarietà nutrizionale ed ecologica a ogni livello del sistema alimentare. La progressiva erosione della biodiversità conduce all’esaurimento della diversità di nutrienti, colture e semi. Con l’affermarsi dell’agricoltura industriale e del mito della produttività, la salute del pianeta e di tutti gli esseri viventi è passata in secondo piano.
Attualmente, l’agribusiness, in collaborazione con le aziende biotecnologiche e le istituzioni internazionali, sta promuovendo una falsa scienza della sostenibilità. Con il pretesto di offrire la «cura» alla «malattia» che il sistema alimentare industriale ha creato e nascondendosi dietro ad un nuovo linguaggio di greenwashing, si continuano a proporre false soluzioni come Nature Based, Half for Earth, Climate-Smart, basate sull’antropocentrismo e sulla strumentalizzazione della natura. L’ambito in cui abbiamo visto delinearsi l’imposizione di queste false soluzioni è il vertice dei sistemi alimentari dell’Onu, già denunciato come illegittimo dalle organizzazioni ambientaliste internazionali. Il vertice, svoltosi in settembre a New York, non ha messo in discussione la mentalità e la logica predatoria dei sistemi alimentari industriali, ma ha proposto soluzioni progettate per essere applicate all’interno dello stesso modello. Il fatto che si eviti di affrontare le cause delle crisi interconnesse che l’umanità e il pianeta stanno vivendo, va a beneficio delle multinazionali responsabili di aver causato buona parte dei problemi ambientali.
La risposta olistica e integrata all’emergenza sanitaria consiste in una transizione dal paradigma dell’agricoltura ad alta intensità a base di combustibili fossili e prodotti chimici e del commercio globalizzato, a sistemi locali, biodiversi ed ecologici di produzione e distribuzione del cibo, per risanare la Terra e risanare noi stessi. L’agroecologia offre un approccio sistemico che pone la biodiversità al centro del suo approccio per imitare il funzionamento naturale degli ecosistemi. Le piccole aziende agricole, caratterizzate dalla biodiversità, creano resilienza ecologica attraverso la cura dell’acqua, della fertilità del suolo e dei suoi nutrienti, dei paesaggi. Le economie locali circolari creano comunità socialmente ed economicamente resilienti. Per celebrare la Giornata Internazionale della Biodiversità, Navdanya International ha pubblicato sul suo sito la graphic novel Biodiversity is health. Si scarica gratis.