VAS firma l’appello al governo: l’Efsa tuteli anche la qualità del cibo

Condividiamo l’articolo di R.C. pubblicato su Gazzetta di Parma (26 marzo 2023)

«Estendere i poteri e le competenze dell’Efsa anche alla qualità e alla sostenibilità del cibno per una corretta e sana alimentazione».

È questo l’obiettivo della lettera-appello inviata al nuovo governo, alla vigilia dell’apertura di Cibus connect, in programma la prossima settimana alle Fiere di Parma. Primo firmatario di questa missiva è ancora una volta Giorgio Calabrese, presidente del Comitato nazionale per la sicurezza alimentare el ministero della Salute e in passato membro del board di Efsa. Insieme a lui ci sono Claudio Gaudio, presidente del Crea, il principale ente di ricercano italiano dedicato alle filiere agroalimentari vigilato dal ministro dell’Agricoltura, ma anche Alfonso Pecoraro Scanio, presidente di UniVerde, già ministro dell’Ambiente e dell’Agricoltura, Donato Troiano del comitato scientifico di Nuova Verde Ambiente e direttore di Gustoh24 e Stefano Zuppello, presidente nazionale di VAS.

Un nuovo passo perchè il governo raccolga e faccia proprio nelle sedi europee l’appello lanciato nei mesi scorsi e che aveva ricevuto numerose adesioni a livello nazionale. L’obiettivo è «fra le competenze dell’Efsa non ci sia solo la tutela della sicurezza degli alimenti. Aspetto certamente importante , ma non sufficiente. Le sue competenze andrebbero estese anche alla tutela della qualità di tutto quanto arriva sulle tavole dei cittadini europee».

Questo primo appello aveva fra i suoi firmatari numerosi esponenti del mondo ambientalista, della ricerca scientifica e del mondo della cucina e della gastronomia italiana: gli ex ministri Edo Ronchi e Gianni Mattioli, il professore emerito dell’Università di Parma, Nelson Marmiroli, direttore del Consorzio interuniversitario scienze ambientali (Cinsa),ma anche due grandi chef come Enrico Derflingher, presidente internazionale di Euro-Toques e Rocco Pozzulo, presidente nazionale Fic-Federcuochi, la più grande associazione di cuochi italiani.

All’epoca, l’appello aveva ottenuto numerose adesioni e commenti positivi anche da esponenti del governo italiano, come l’allora ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli, e del sottosegretario Gian Marco Centinaio. Ma d’accordo con l’idea di allargare i controlli europei anche in materia di qualità del cibo si era detta anche la commissaria europea per la salute e la sicurezza alimentare, Stella Kyriakides.

«Forti di questi consensi – spiega Donato Troiano – abbiamo scritto al governo affinché con un atto specifico del Consiglio dei ministri si chieda alla Commissione europea che all’Efsa vengano assegnate le nuove competenze sulla tutela della qualità e della sostenibilità dei cibi».

La speranza di Troiano è che gli enti locali di Parma, a cominciare dal Comune e dalla Provincia, ma anche tute le forze politiche si mobilitino. «Vent’anni fa – spiega – fu possibile ottenere l’assegnazione dell’Efsa grazie al lavoro comune di tuti i soggetti. Ora serve lo stesso impegno. Parma merita questo ulteriore riconoscimento perché la nostra città è sinonimo di eccellenza a tavola, tanto da meritarsi la fama di Food Valley italiana e di Città creativa della gastronomia Unesco. Un titolo conquistato grazie a prodotti di eccellenza e di qualità che hanno radici lontane come il Parmigiano Reggiano e il prosciutto di Parma e altri prodotti alimentari espressione della nostra terra e della sua cultura».

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