Mercoledì 13 marzo si è tenuto presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani in Roma, organizzato dal sen. Antonio Trevisi, il convegno “ENERGIA BENE COMUNE”, necessario focus sulle Comunità Energetiche Rinnovabili e, si è tenuto a specificarlo spesso in sala, anche Sostenibili (CERS) a valle dei decreti Attuativi emanati dal Governo lo scorso 24 gennaio.
L’iniziativa ha visto riuniti, in due panel distinti, gli Ambasciatori del Patto Europeo per il Clima, istituzione nata per sviluppare e sostenere il Green Deal, operatori finanziari di importanti Istituti di Credito (Banco BPM e Banca Etica), tecnici, politici e stakeholders interessati agli aspetti economici, sociali e ambientali che questa “novità” associativa può mettere in moto.
Comunità Energetiche Rinnovabili: il decreto
L’energia è elemento indispensabile nello sviluppo della vita, oggetto fondamentale di creazione di valore e le rinnovabili sono la fonte di energia meno costosa e meno impattante per l’ambiente. Su queste basi i vari interventi hanno analizzato le potenzialità di uno strumento associativo che davvero può essere il volano alla diffusione delle fonti energetiche rinnovabili e unire a questo la costruzione di comunità di produttori e consumatori con ritorni non solo economici, ma anche sociali.
In Italia oggi ci sono circa un centinaio di CER e/o CERS già costituite e oltre un migliaio in attesa del giorno in cui GSE aprirà i suoi portali (8 aprile) per ottenere la validazione dei progetti e accedere agli incentivi previsti dal PNRR. Gli stessi operatori finanziari, sempre attenti alle nuove possibili opportunità di sviluppo, hanno manifestato il loro interesse nel promuovere prodotti a sostegno di un’esperienza che, come già da anni avviene in altri paesi europei, può avere ampi margini di crescita.
Ovviamente non sono state risparmiate critiche ad un impianto legislativo molto carente nella semplificazione e con alcune soluzioni davvero incomprensibili, su tutte l’accesso al finanziamento dei soli comuni con meno di 5000 abitanti (!).
Nonostante ciò, e con la possibilità di correggere alcuni passaggi attraverso il coinvolgimento delle Amministrazioni Locali, l’iniziativa ha avuto il merito di aprire un confronto su un tema, ancora poco conosciuto se paragonato alla sua implicita importanza economica e sociale e che dovrà essere monitorato e sostenuto attraverso un intervento dal basso che riesca a connettere le varie esperienze già presenti sul territorio, attivarne delle altre e iniziare a esercitare la giusta pressione sulla politica per sostenere e semplificare tutti quei processi, quali le CERS, fondamentali per una transizione ecologica davvero equa e sostenibile.
Ettore Torregiani