Dal Monte Faito alle incantevoli spiagge, continua indisturbato l’attacco al territorio. Nel frattempo chi di dovere, continua a sostenere che la bellezza naturale è un tesoro che merita di essere celebrato e preservato…
Gli interventi dell’Associazione Vas con il referente locale Prof. Franco Cuomo.
Il Sindaco (di Vico Equense), Giuseppe Aiello, in un recente documento pubblico, ha sottolineato l’importanza di sensibilizzare i giovani per educarli ad amare e rispettare il loro territorio e a preservarne la bellezza paesaggistica, dichiarando che :”La bellezza naturale di Vico Equense è un tesoro che merita di essere celebrato e preservato. puntando sia sulla bellezza paesaggistica, si promuovendo il turismo sostenibile e responsabile che rispetta l’ambiente e la storia della nostra Città”.
Su tali dichiarazioni è intervenuta l’Associazione nazionale VAS (Verdi, Ambiente e Società), con lo storico referente locale, prof. Franco Cuomo fa notare ancora una volta al Primo Cittadino, che le belle parole espresse rimangono soltanto tali ma che nella realtà il territorio di Vico Equense, dal Monte Faito alla spiaggia del Pezzolo continua ad essere oggetto di cementificazioni e speculazioni edilizie, senza alcuna spiegazione che possa giustificare la perdita di risorse ambientali e paesaggistiche tra l’altro fondamentali per la vivibilità dei residenti nonché per l’economia turista locale.
Già da qualche settimana si sta assistendo ad una serie di cementificazioni molto discutibili lungo il Monte Faito, dove proprio i VAS rilevano: “sventramenti dovunque, cantieri aperti zona Pian del Pero, via Cresta, via Funivia, via San Michele, cavidotti che come serpenti venefici sono attorcigliati e fuoriescono dal terreno fornendo uno spettacolo di una bruttezza senza confronti, montagnole di materiali di risulta accumulati ai bordi di strade che una volta sventrate sono state coperte alla meno peggio, una volta si parlava di città cablata, ora siamo passati a un parco, e a boschi cablati, pali della luce a distanza di 20 m, l’uno dall’altro, con i corrispettivi di fronte, immensi collettori lasciati ai margini delle strade, oltre a rifiuti e probabili discariche.”
L’Associazione VAS, è consapevole che tutto questo sia il frutto di una progettazione, nella quale entreranno anche i fondi del PRNN, ma la stessa Associazione, sempre tramite il responsabile locale Cuomo si chiede: “chi conosce questo progetto, chi lo dirige, quando saranno consegnati i lavori finiti? Sui cantieri tutti, e dico tutti, vedono sempre e solo il sig. Gennaro Cinque, e VAS si chiede in che veste questo signore dispone e dirige i molti cantieri aperti, quali competenze e se ce le ha, perché non fa una dichiarazione alla stampa spiegando quando terminerà questo sperpetuo del Monte Faito? Infine, come sia stato possibile, nel passato realizzare villette di un’architettura orrenda fatta di ferro e cemento, che si sta degradando diventando ancora più brutta e orrenda?”
Stessa situazione, in questi giorni, viene rilevata lungo le coste ed in particolar modo a “Il Pezzolo”. Un’incantevole area di spiaggia libera che si affaccia su un mare cristallino di Vico Equense, dove da qualche giorno, su area demaniale e nel silenzio delle autorità preposte, sono in corso lavori di escavazione e cementificazione. Circa i quali “l’Associazione Vas si interroga circa la legittimità ,dato che, precisa Franco Cuomo: “Il vincolo paesistico, per i territori costieri compresi nella fascia di 300 metri dalla linea di battigia, è stato introdotto col decreto ministeriale del 21 settembre 1984, seguito dalle norme primari… _OMISSIS_ … decreto legge n. 312 del 1985, convertito in legge n. 431 del 1985, poi assorbito dal d.lgs. n. 490 del 29 ottobre 1999, con più recente, puntuale disciplina contenuta negli articoli 142 e seguenti del d.lgs. n. 42 del 2004, che detta anche i principi, a cui debbono attenersi i piani paesistici territoriali, tanto da potersi concludere che l’inedificabilità della fascia costiera corrisponda ad un principio fondamentale della legislazione statale, ribadito dall’art. 33, comma 1, lettera b) della legge n. 47 del 1985. – L’edificazione di nuove costruzioni è vietata nella fascia profonda 100 metri dal perimetro interno del demanio marittimo.
Per ottenere il titolo edilizio (nella specie, il condono), è l’intero immobile che deve trovarsi oltre la fascia dei 150 m dal mare e non solo un suo spigolo”.
Un territorio quello di Vico Equense, così come l’intera penisola sorrentina, ormai da decenni sotto attacco da parte di speculatori senza scrupoli che, complice spesso la lentezza di certi provvedimenti, continuano ad usarlo indisturbati a loro piacimento. Nel frattempo, in tanti iniziando da coloro che sono chiamati ad amministrare un tale patrimonio, si riempiono la bocca circa le bellezze paesaggistiche ambientali del territorio senza poi applicare con decisione quanto previsto da norme e regolamenti. Non bisognerebbe mai dimenticare che la tutela ambientale e paesaggistica del territorio rappresenta il futuro , sia dal punto di vista della vivibilità che economico della comunità
Ringraziamo i soci Franco Cuomo, Salvatore Caccaviello per la condivisione della notizia su reportsorrento