Rispettare l’accordo di Parigi sui clima, uno dei punti più controversi sul tavolo del G7.
Lo chiedono ai grandi della terra Greenpeace e Oxfam che nel giorno dell’apertura del G7 hanno dato vita a due flash mob sul lungomare di Giardini Naxos, “Stop climate exchange” era scritto su degli striscioni che gli attivisti di Greenpeace hanno srotolato in mare a bordo di alcune canoe, mentre sulla spiaggia una statua della libertà con indosso un salvagente componeva la scritta “climate justice now”.
Sul lungomare, invece, Oxfam ha portato le maschere dei sette leader e uno striscione con la scritta “Paris agreement”.
Alcuni attivisti di Greenpeace hanno aperto degli striscioni con il messaggio “Planet Earth first” e “Climate Justice now” a bordo di otto canoe posizionate nelle acque antistanti la spiaggia di Giardini Naxos.
Altri attivisti dell’organizzazione ambientalista nel frattempo hanno trasportato in acqua una riproduzione della Statua della libertà alta 4 metri, con indosso un giubbotto di salvataggio, a simboleggiare la minaccia rappresentata dai cambiamenti climatici e dall’innalzamento del livello dei mari.
Greenpeace chiede ai leader del G7 di implementare con rapidità i trattati di Parigi.
L’accordo raggiunto da quasi 200 Stati nel dicembre 2015, durante la COP21, mira a stabilizzare l’aumento della temperatura del Pianeta su quota 1,5 gradi, per evitare le catastrofiche conseguenze del riscaldamento globale.
«Gli Stati del G7 hanno alimentato in modo decisivo il fenomeno dei cambiamenti climatici, ora devono procedere nel trovarvi soluzione», dichiara Jennifer Morgan, Direttrice Esecutiva di Greenpeace International.
«Se Trump volesse venir meno a questo suo dovere, allora toccherebbe al resto del G7 andare avanti senza gli Stati Uniti.»
La risposta allo slogan di Trump “America First” dovrebbe essere “Planet Earth First”.
La transizione verso le energie rinnovabili è già in corso.
Tre dei Paesi del G7 – Regno Unito, Francia e Canada – hanno già annunciato lo scorso anno una data di abbandono dal carbone, mentre per l’Italia questo potrebbe avvenire entro il 2025 o il 2030.
Anche la Germania si sta muovendo in questa direzione, come conferma il piano energetico a lungo termine reso noto lo scorso anno.
Ma il presidente degli Stati Uniti Trump pare voler imboccare la strada sbagliata, minacciando di uscire dall’Accordo di Parigi.
Secondo Greenpeace, il G7 deve chiedere a Trump di assumersi le proprie responsabilità.
(ANSA del 26 maggio 2017, ore 14:14)