Articolo di Vettor Maria Corsetti pubblicato con questo titolo il 21 gennaio 2015 su “Il Gazzettino”.
Un percorso partecipato per l’identificazione dei candidati e l’affinamento del programma, partendo dai “cittadini attivi” e dagli “amici di Venezia”, comitato dei garanti per il quale si è fatto il nome di Salvatore Settis.
E poi dialogo con imprenditori e categorie, specie sul turismo, e no comment sulle primarie del centrosinistra, perché «così impostate sanno di vecchio e il nostro sarà un percorso in totale autonomia.
Il totosindaco non ci interessa.
Tanto più che quanti si sono già proposti, per ora, non hanno detto alcunché sulle nostre regole: finanziamenti e programmi in chiaro, requisiti e selezione dei candidati, competenze e trasparenza, candidature a progetto e impegno di mandato».
Veneziacambia 2015 comincia a scoprire le carte.
E ieri, alla scuola dei Calegheri, il comitato nato nel maggio 2014 per dare uno scossone alla sinistra locale ha annunciato la presentazione di una sua lista alle Comunali: «La città necessita di prospettive a lungo termine – ha detto Giampietro Pizzo – Per garantire priorità come la manutenzione ordinaria e le politiche sociali proporremo a Roma che nel bilancio comunale la parte relativa agli investimenti resti fuori dal patto di stabilità, oltre a una legge speciale con risorse ordinarie. Ad esempio, tramite il trasferimento di un punto dell’Iva, e con la possibilità di devolvere il 5 per mille per il sociale. Non meno importante l’aggancio ai progetti europei».
«Le altre liste civiche? Emanazione di forze politiche già esistenti – ha precisato Pizzo – Il nostro è l’unico progetto nuovo e inclusivo per chi vuole fare sul serio. Quanto al sindaco, lo identificheremo solo a conclusione del percorso».
E su quelli già in lizza?
«Qualcuno ci è più simpatico di altri – ha tagliato corto il portavoce di Veneziacambia – Ma dal momento che il programma del Pd è quanto di più fumoso e ambiguo, dovrebbe avere il coraggio di voltare pagina e correre con noi».